mercoledì 7 febbraio 2007

Leggere e ricordare di aver letto

Ieri sera prima di addormentarmi ho terminato l'ennesimo romanzo. Non vedevo l'ora per potermi
cimentare nella mia prima recensione per il blog. 
Eppure una volta riposto il libro sul comodino, ho iniziato a pensare.
Sì, oggi sarei stata in grado di riprodurre una critica puntuale del romanzo, ma a distanza di 
tempo, di solito, cosa mi rimane di una lettura? Con disappunto devo ammettere che sono sempre i soliti due elementi che NON trovano posto nella mia memoria: 1) il nome dei protagonisti e 2) la 
fine della storia.
Dimentico i nomi perchè, nel corso della lettura, essi non giocano nessun ruolo. Figuriamoci dopo! E non per mancanza di esattezza, ma per il bisogno di immedesimazione. Credo. Nei romanzi che io leggo i protagonisti si chiamano tutti potenzialmente Simona o Simone.
Le ultime pagine di un romanzo, poi, sono sempre troppo brevi e fugaci per restarmi impresse. Forse non accetto che mi si privi di un'atmosfera in cui per giorni o settimane sono stata immersa. 
Non so. Ma ogni volta si ripete la stessa cosa. Se sono sollecitata a recuperare la lettura 
di un romanzo nell'archivio della mia memoria, emergono prima di tutto una sensazione, ossia 
come ho vissuto io in quel particolare frangente della mia vita quel romanzo, e poi una trama o 
una serie di eventi ed alcune altre considerazioni. Di sicuro, comunque, le mie letture restano 
sospese... non hanno mai una fine o almeno non quella stabilita dai loro autori.

Nessun commento: